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Gerrit Rietveld

La storia di Gerrit Rietveld

Rietveld nacque a Utrecht in Olanda nel 1888, dopo aver lavorato nella falegnameria del padre, fu apprendista in uno studio di gioielli. Nel 1911 aprì un laboratorio indipendente e studiò architettura in un corso serale. Nel 1917 progettò la famosa sedia “rosso-blu” la quale, nell’audace scomposizione degli elementi strutturali in puri piani geometrici, sottolineati dall’uso del colore, costituisce una proposta di linguaggio architettonico che rivela un’evidente affinità con le ricerche del gruppo De Stjl, cui l’artista aderì nel 1919.

I mobili di Rietveld sono da un punto di vista tecnico costruzioni nuove, che non hanno quasi più nulla in comune con le realizzazioni della carpenteria tradizionale e vanno intesi, tanto nella struttura, quanto nella colorazione, nella loro funzione di “manifesto”. Alla base dei mobili De Stijl c’erano considerazioni di tipo teorico-artistico; molti progetti avrebbero tuttavia consentito immediatamente una produzione meccanica. 

Lo stile del De Stijl, sviluppato dal pittore Mondrian prese l’avvio dal cubismo e si legò ad un rigido ordine geometrico, per il De Stijl la forma base è il cubo e la casa Schroeder di Rietveld fu costruita seguendo rigorosamente i principi di De Stijl: la forma base è il cubo, le pareti perimetrali sono realizzate con molto vetro affinché spazio interno e spazio esterno costituissero un tutt’uno con pareti interne mobili.

Il design di Gerrit Rietveld

A contatto con l’esperienze di Mondrian e Van Doesburg, l’apporto di Rietveld fu fondamentale per la poetica del neoplasticismo in campo architettonico:con processo progettuale unitario, la purezza astrattizzante dei suoi mobili si trasfuse infatti nella dimensione architettonica. Lo stile di Rietveld si esprime nella modulazione geometrica dello spazio ottenuta per mezzo della scansione di piani, sui quali agisce il peso diverso dei colori fondamentali (nero, rosso, giallo, blu e bianco).

Fedele ai principi del neoplasticismo fino al 1930, Rietveld si avvicinò poi ai temi del razionalismo, specie per quanto riguarda la ricerca di modularità, anche se la sua energia inventiva appare diminuita, tra le realizzazioni più importanti di questo periodo ci sono le case a schiera a Vienna.

Gli ultimi disegni per abitazioni ed edifici commerciali e amministrativi fecero sì che i principi estetici si perpetrassero negli anni Cinquanta, contrastando l’espansione del razionalismo.
Morì nel 1964.

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